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I dati su salari e ricchezza

Il 75% della ricchezza è in mano agli over 50. E i salari in Italia sono crollati del 7,5% rispetto al 2021.

Una ricerca condotta da Proof Society insieme al think tank Tortuga, che mette in luce dati molto allarmanti: in Italia, le possibilità di migliorare la propria condizione sociale rispetto a quella di partenza, si sono drasticamente ridotte. Il contesto in cui si nasce incide sempre di più nel determinare il proprio futuro, limitando le opportunità di mobilità sociale.

A livello tecnico, il dato più drammatico è quello patrimoniale: le generazioni under 40 possiedono appena il 18% della ricchezza complessiva. Chi ha più di 50 anni ne controlla il 75%. E questo divario rischia di ampliarsi ulteriormente nei prossimi vent’anni, spinto da fattori demografici e dall’assenza di una seria politica sulle successioni.

A questo si somma il calo reale dei salari: secondo l’OCSE, l’Italia ha registrato la peggiore performance tra i Paesi sviluppati. In Germania, Francia e Spagna i salari crescono. Da noi, scendono. E peggiora anche la capacità di comprendere concetti economici di base: solo il 35% degli italiani è in grado di fare semplici calcoli finanziari.

La destra al governo non solo ignora questi temi, ma spesso contribuisce ad aggravare le disuguaglianze con scelte sbagliate, interventi populisti o, in alcuni casi, smantellando misure di protezione rivolte alle fasce più fragili della popolazione.

Il Partito Democratico chiede da tempo una riforma fiscale redistributiva e una strategia per garantire salari dignitosi, a partire dall’approvazione della legge sul salario minimo legale.

Molte delle nostre proposte chiedono di investire di più sulla formazione e dí predisporre un grande piano per l’occupazione giovanile e sulla qualità del lavoro. Per cambiare le cose servono investimenti pubblici: sulla casa, sull’istruzione, sull’inclusione sociale, e una lotta seria all’evasione che consenta così di abbassare la pressione fiscale su lavoratori e imprese.

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