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Settimana in Parlamento (13 giugno 2025)

Il rapporto dell’Ufficio Parlamentare di Bilancio
Questa settimana è stato presentato il rapporto dell’Ufficio parlamentare di bilancio e i dati emersi raccontano una realtà ben diversa dalla propaganda del governo Meloni. Dietro gli annunci a effetto, c’è un Paese in grande difficoltà, dove a rimetterci è sempre chi fa piu fatica. La riforma dell’Irpef, che avrebbe dovuto alleggerire il carico fiscale, si sta trasformando in una beffa. Secondo l’UPB, tra inflazione e fiscal drag, i lavoratori dipendenti verseranno 370 milioni di euro in più rispetto al 2022. È questa la politica della destra: a parole taglia il cuneo fiscale, nei fatti continua a fare cassa sui soliti noti. Ne parlo qui

Sicurezza sul lavoro
Ieri l’Aula della Camera ha approvato la risoluzione presentata dalla maggioranza a seguito delle comunicazioni della ministra del Lavoro Calderone sulla sicurezza sul lavoro. La maggioranza ha respinto la risoluzione Pd–M5S–Avs, che conteneva le nostre proposte sul rafforzamento dei controlli, sulla tutela dei lavoratori più esposti e per investire sulla prevenzione. Mentre aumentano gli incidenti, spesso mortali, sui luoghi di lavoro, il governo continua a non stanziare fondi per la sicurezza. Continueremo a batterci per tutelare chi ogni giorno lavora, spesso senza tutele e in condizioni precarie.

Rapporto GIMBE
È stato presentato il rapporto della Fondazione Gimbe sul monitoraggio del decreto liste d’attesa del governo Meloni. A un anno dall’entrata in vigore, la situazione in Italia è peggiorata: lo scorso anno 5,8 milioni di cittadini hanno rinunciato a visite o esami, di cui 4 milioni a causa delle attese troppo lunghe. Il decreto è in gran parte inapplicato: su sei decreti attuativi previsti, tre mancano all’appello — uno è scaduto da nove mesi, gli altri due non hanno neppure una scadenza. Intanto, chi non può pagare resta indietro.

5xMille
Questa settimana durante il question time in Aula sul 5×1000 il ministro Giorgetti ha dichiarato che il governo “si riserva di valutare” se rivedere il tetto di spesa. Dal governo arriva una ‘non risposta’ che mostra la totale mancanza di rispetto verso migliaia di associazioni e cittadini che ogni giorno si impegnano nel terzo settore. Parliamo di realtà che fanno assistenza, ricerca, volontariato, spesso colmando i vuoti lasciati dalle istituzioni. Eppure, chi governa continua a rimandare. Come Partito Democratico continuiamo a chiedere lo sblocco delle risorse già destinate al 5×1000 oggi congelate da un tetto insensato. Lo facciamo nelle sedi parlamentari e con iniziative in tutto il Paese, al fianco di chi ogni giorno costruisce coesione sociale.

IN LOMBARDIA

Metro M5 fino a Monza
Questa settimana in un Question Time in Commissione Trasporti ho chiesto al Governo di mantenere gli impegni sul prolungamento della linea metropolitana M5 fino a Monza, un’opera strategica per la mobilità sostenibile che può ridurre traffico ed emissioni. Nella sua risposta il sottosegretario del MIT ha annunciato la convocazione una riunione per il 26 giugno per affrontare la questione. Come PD ci aspettiamo che in quella data arrivino risposte concrete, a partire dai 300 milioni già promessi e dallo stanziamento delle risorse mancanti. 

Referendum
Il mancato raggiungimento del quorum dovrebbe far riflettere tutta la politica. E invece assistiamo al paradosso di una destra che esulta quando la gente non va a votare. Come se l’astensionismo fosse una vittoria. Fontana è arrivato a definire i referendum “inutili e costosi”, deridendo milioni di cittadine e cittadini che hanno scelto di partecipare. È grave che a parlare in questi termini sia il presidente di una Regione in cui l’affluenza è stata tutt’altro che irrilevante, nonostante il silenzio istituzionale e il boicottaggio da parte del governo. In Lombardia, oltre 500 mila persone in più rispetto a quelle che lo hanno votato nel 2023 sono andate alle urne. Il fatto preoccupante è che la destra non comprenda che i referendum non sono nati per attaccare il governo, ma per dare voce a esigenze e bisogni reali dei cittadini. 

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Settimana in Parlamento (6 giugno 2025)

5 per mille
In Parlamento ho presentato un’interrogazione al Ministro Giorgetti per denunciare una distorsione inaccettabile: nel 2023 ben 28 milioni di euro destinati con il 5 per mille non sono stati erogati e per il 2024, come ha denunciato Vita, il rischio è che a non essere erogati siano 49 milioni. Il motivo? Un tetto di spesa che impedisce di trasferire ai beneficiari quanto effettivamente scelto dai contribuenti. Una vera beffa per chi opera nel sociale, nella ricerca, nella cultura. Il governo non può usare il Terzo Settore come un bancomat da cui tagliare risorse: quei fondi rappresentano la volontà dei cittadini, non un fondo cassa per fare quadrare i conti.

Decreto Pnrr - Scuola
Questa settimana alla Camera abbiamo votato contro il decreto Pnrr-scuola, un provvedimento che colpisce duramente il sistema educativo pubblico. Dal 2026/2027 non sarà più possibile costituire nuove classi rispetto al 2023/2024, anche se gli studenti aumentano: una scelta che porterà al sovraffollamento, soprattutto nelle aree più fragili. Si tagliano le ore negli istituti tecnici, si anticipano i percorsi PCTO senza investimenti, e nella ricerca si moltiplicano le figure precarie. Intanto diventano realtà i tagli decisi in legge di bilancio: 5660 cattedre in meno e 2174 posti ATA in meno. Il governo Meloni smonta la scuola pubblica pezzo dopo pezzo. Noi continueremo a batterci: questa visione non ci appartiene.

Gaza
Domani saremo in piazza a Roma per chiedere pace, cessate il fuoco e giustizia per Gaza. Come Partito Democratico, insieme ad AVS e M5S, abbiamo promosso una grande mobilitazione nazionale, perché non possiamo restare in silenzio davanti a massacro che sta colpendo civili, donne e bambini. Dalla Lombardia partiranno 7 pullman promossi dal Pd Lombardo. 

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La settimana in Parlamento (30 maggio 2025)

DL Sicurezza
La destra continua a usare i decreti legge come strumenti di propaganda. Questa settimana ha approvato alla Camera un provvedimento che nulla ha a che fare con la sicurezza reale delle persone. Il DL Sicurezza è un testo ideologico e repressivo che colpisce migranti, attivisti e chi manifesta dissenso, cercando di alimentare paure invece di rispondere ai problemi veri. Come PD abbiamo contrastato con forza una norma che non tutela i cittadini, ma serve solo ad alimentare paura, tensione sociale e distrarre l’opinione pubblica dal vuoto delle politiche di questo governo.

GAZA
Il 7 giugno saremo in piazza a Roma per chiedere la fine del massacro che il governo di Netanyahu sta facendo nella Striscia di Gaza. Come PD abbiamo presentato una mozione che chiede il cessate il fuoco immediato, l’embargo sulle armi e un’iniziativa diplomatica per il riconoscimento dello Stato di Palestina. Chi tace di fronte a oltre 50.000 morti è complice. È tempo che l’Italia si faccia sentire con una voce autorevole e coraggiosa, come ci chiede la nostra storia.

IN LOMBARDIA

Elezioni comunali
Un ottimo risultato per il Partito Democratico nei comuni lombardi andati al voto, dove abbiamo confermato che quando siamo uniti, radicati nei territori e credibili, i cittadini ci premiano. È un segnale forte che ci incoraggia a continuare nel lavoro quotidiano, fatto di ascolto, presenza e proposta. È anche la dimostrazione che c’è una voglia diffusa di buona politica, che guarda ai bisogni concreti delle persone e costruisce soluzioni. Qui la mia intervista sulle elezioni.

Nomina del Questore a Monza
Ho presentato un’interrogazione parlamentare sulla nomina del dott. Filippo Ferri a Questore di Monza e Brianza. Una scelta che ha suscitato sconcerto, vista la condanna definitiva per i fatti del G8 di Genova. Abbiamo chiesto conto al governo dei criteri nell’assegnazione di ruoli così delicati.

Piazza della Loggia
Il 28 maggio abbiamo ricordato, come ogni anno, la strage neofascista di Piazza della Loggia a Brescia. Una ferita ancora aperta nella nostra memoria collettiva, un attacco vile al cuore della democrazia e del movimento sindacale. Il Partito Democratico era presente per rendere omaggio alle vittime e ribadire l’importanza della memoria come presidio contro ogni ritorno dell’odio e dell’intolleranza. Non c’è futuro senza verità e giustizia. Continueremo a batterci perché lo Stato non dimentichi mai e perché il fascismo non trovi mai spazio, né nella società né nelle istituzioni.

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La settimana in Parlamento (23 maggio 2025)

Tagli alle strade per finanziare il Ponte sullo stretto
Questa settimana sono intervenuta con forza contro la scelta del governo Meloni e del Ministro Salvini di tagliare il 70% dei fondi per la manutenzione delle strade provinciali, scelta che colpisce duramente tutte le province lombarde. Un atto gravissimo che mette a rischio la sicurezza di cittadini e territori. Salvini svuota le casse degli enti locali per finanziare la sua propaganda e il progetto del Ponte sullo Stretto. Noi continueremo a difendere i territori lombardi. 

Gaza
Nell’Aula della Camera il PD, in una mozione con Avs e 5stelle ha ricordato che il silenzio di fronte ai crimini che il governo israeliano sta compiendo a Gaza significa essere complici. Serve un cessate il fuoco immediato, embargo e sanzioni e l’Italia deve farsi interprete, come è nella nostra storia, di una iniziativa diplomatica. 

PNRR
Il governo sta riscrivendo quasi metà dei target ancora mancanti del PNRR, a pochi mesi dalla scadenza del Piano. Un’operazione tardiva e rischiosa, che riguarda settori cruciali: sanità, ferrovie, Mezzogiorno, rigenerazione urbana, transizione digitale ed ecologica. Il problema non è solo nei ritardi, ma nel metodo: fin dall’inizio l’esecutivo ha smontato l’impianto originale del Piano, generando confusione, incertezze e continue riscritture dell’ultima ora. Manca una visione strategica, prevale l’improvvisazione. E così l’Italia perde tempo prezioso per modernizzare i servizi, creare lavoro e combattere le disuguaglianze. Non resta molto tempo ma come PD continueremo a vigilare e a chiedere alla maggioranza di utilizzare le risorse europee in modo efficace, equo e trasparente, nell’interesse dei cittadini e dei territori. Qui una mia riflessione

Referendum
L’8 e 9 giugno abbiamo un’occasione concreta per cambiare l’Italia. Cinque Sì per un Paese più giusto, più equo, più vicino alle persone e per rimettere al centro i diritti, il lavoro, la cittadinanza attiva. Partecipare è un dovere democratico e: non possiamo lasciare che altri decidano al posto nostro. Questa settimana come PD abbiamo promosso a Milano un presidio davanti alla sede regionale della Rai per denunciare come sui referendum si stia consumando un pericoloso blackout informativo. Lo stesso abbiamo fatto in tutte le sedi regionali Rai in tutta Italia. I dati Agcom parlano chiaro: solo lo 0,62% degli spazi informativi Rai è stato dedicato a questo appuntamento elettorale. È inaccettabile che il servizio pubblico non assolva al proprio dovere costituzionale.

Rapporto Istat
Il Rapporto ISTAT 2025 fotografa un’Italia segnata da fragilità profonde e radicate, con quasi 6 milioni di persone che vivono in povertà assoluta, e oltre il 23% della popolazione che è a rischio esclusione sociale. Mentre la natalità continua a calare, evidenziando un inverno demografico sempre più preoccupante, le famiglie con figli e le donne affrontano ostacoli crescenti, tra precarietà lavorativa e difficoltà nella conciliazione vita-lavoro. Di fronte a questa realtà, il governo Meloni propone una narrazione trionfalistica, ignorando l’emergenza sociale. Ne parlo in questo post

IN LOMBARDIA

STM
Anche questa settimana siamo stati accanto ai lavoratori e alle lavoratrici di STMicroelectronics di Agrate, in sciopero dopo l’annuncio di un piano industriale che prevede 1000 esuberi solo in Brianza. Una crisi che colpisce un territorio intero e un’azienda strategica per il nostro sistema industriale. 

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La settimana in Parlamento (16 maggio 2025)

Sanità
Martedì in Aula Elly Schlein nel Premier time ha detto con chiarezza una verità che non si può più ignorare: curarsi non può essere un lusso, né un privilegio per chi se lo può permettere. La destra ha svuotato la sanità pubblica, bloccando le assunzioni e tagliando risorse, mentre il business delle cliniche private cresceva senza freni. Il risultato? Liste d’attesa infinite, pronto soccorso al collasso, cittadini che pagano sulla propria pelle le scelte sbagliate di questo governo. Alla destra diciamo: basta con le scuse, basta con lo scaricabarile: il diritto alla salute va difeso, rilanciando davvero il servizio sanitario nazionale. Il PD c’è, dalla parte di chi non si può permettere di pagare per curarsi.

Dazi
Il ministro Urso è finalmente intervenuto in Parlamento dopo settimane di silenzio, ma ancora una volta senza offrire risposte all’altezza. Lo abbiamo ribadito in Aula: sui dazi decisi da Trump, il governo Meloni dimostra di non avere né una strategia né una visione industriale: si limita a galleggiare, mentre le imprese italiane rischiano di pagare un prezzo altissimo. Il sovranismo commerciale della destra americana ha già prodotto instabilità, inflazione e rischi di recessione. Come PD abbiamo inoltre ricordato la necessità di un piano serio a livello europeo e a livello nazionale di misure di sostegno immediate per i settori colpiti. Il governo invece continua a promettere senza agire.

REFERENDUM

Siamo in campo per la campagna referendaria dell’8 e 9 giugno. In un clima in cui si cerca di oscurare il dibattito e scoraggiare la partecipazione, noi scegliamo di stare tra le persone: nelle piazze, per strada, a informare, spiegare, mobilitare. In tutta la Lombardia, ci stiamo mobilitando per promuovere il voto consapevole e per spiegare le nostre ragioni. Il Partito Democratico sostiene i cinque SÌ,. Partecipare è un dovere civico e un gesto di responsabilità democratica.
Qui il webinar di formazione sui cinque si promosso dal Pd nazionale e qui le schede di approfondimento.

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